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LEGGENDE

Sono molte le leggende entrate  far parte della cultura
popolare ,su episodi riguardanti la vita si san Valentino


PERCHE' E' LA FESTA DEGLI INNAMORATI

Valentino, graziato ed affidato ad una nobile famiglia,
compì il miracolo di ridare la vista alla figlia
cieca del suo "carceriere".
Egli, quando stava per essere decapitato,
teneramente legato alla giovane, la salutò
con un messaggio d'addio
che si chiudeva con le parole
<< .... dal tuo Valentino... >>







Una leggenda, di origine statunitense, narra come
l'ormai vescovo Valentino, passeggiando, vide due
giovani che stavano litigando ed andò loro incontro
porgendo una rosa rossa invitandoli a tenerla
unita nelle loro mani. I giovani
si allontanarono riconciliati.





Un'altra versione di questa storia narra che il
Santo sia riuscito ad  ispirare amore 
ai due giovani
facendo volare intorno a loro
numerose coppie di piccioni che si scambiavano
dolci  gesti di affetto.
Da questo episodio si crede possa derivare
la diffusione dell'espressione 
"piccioncini"





Secondo un altro racconto, Valentino, vescovo di Terni,
unì in matrimonio  la giovane cristiana Serapia ed
il centurione romano Sabino, l'unione era 
ostacolata dai genitori di lei ma, vinta la
resistenza di questi, si scopri che la giovane
era gravemente malata. Il centurione chiamò
Valentino al capezzale della giovane morente
e gli chiese di non essere mai più separato dall'amata.
Il Santo vescovo lo battezzò e lo unì in matrimonio
a Serapia, dopo di che, morirono entrambi.



CUPIDO

Cupido ha sempre avuto un ruolo importante
nel festeggiare l'amore e gli innamorati.
E' conosciuto come fanciullo alato e seminudo,
dotato di arco e frecce con le quali
trafigge i cuori, talvolta per far innamorare,
talvolta per portare scompiglio nei sentimenti.
Nell'antica Grecia era conosciuto come Eros,
dio dell'amore, originato dal  caos, 
giovane figlio di Ares, dio della guerra e
Afrodite, dea della bellezza.
Dai Romani viene invece chiamato Cupido
figlio di Marte , dio della guerra, e di
Venere, dea della bellezza.
Innamorato della giovane Psiche che 
venne immortalata nell'Olimpo come sua sposa.
Una leggenda narra  la storia di Cupido e Psiche, 
giovane fanciulla mortale:
Si racconta che Venere fosse gelosa
della bellezza di Psiche ed ordinò al figlio
di punire la ragazza, ma egli
invece di eseguire l'assurda pretesa della madre,
se ne innamorò
I due giovani si sposarono, ma siccome mortale,
fu proibito alla giovane di guardare il marito.
Non riuscendo ad obbedire al comando,
Psiche trasgredì e Cupido fu costretto
a punire la sua disobbedienza: la loro
dimora ed il loro giardino scomparvero insieme all'amato.
Volendo ritrovare il suo amore, la giovane
raggiunse il tempio di Venere implorandole
il perdono, ma la dea,
desiderando ardentemente di distruggerla,
le diede una serie di prove da affrontare.
Le prime furono superate brillantemente
ma l'ultima prova che Venere le aveva riservato
era più difficoltosa delle altre, come suo ultimo
compito, infatti, diede a Psiche un piccolo vaso
ordinandole di attraversare gli Inferi
per catturare un po' di bellezza da Proserpina, 
moglie di Pluto, e di riporla in esso per poi
donargliela.
Fu però dato a Psiche l'avvertimento
di non aprire mai il vaso, qualsiasi cosa 
fosse accaduta.
Ancora una volta la tentazione assalì Psiche
che lo aprì cadendo in un sonno mortale.
Cupido la trovò senza vita sulla terra e,
ricordando l'amore che aveva
provato per lei, rinchiuse nuovamente il maleficio
all'interno del vaso.
Offeso dal crudele gesto della madre
Cupido perdonò Psiche e gli dei, commossi
dall'amore fra i due giovani, trasformarono
Psiche in una dea.

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